L’Università degli Studi di Milano-Bicocca è una delle università italiane più dinamiche. Fin dalla sua fondazione (1998), ha fortemente investito sulla ricerca scientifica di eccellenza, oltre che sul trasferimento tecnologico e la valorizzazione dei risultati della ricerca, anche dedicando importanti risorse al supporto alla gestione amministrativa di progetti di ricerca complessi. L’università degli Studi di Milano-Bicocca si colloca al primo posto in Italia e al 24esimo nel mondo nella classifica “Times Higher Education 2014” dedicata alle 100 università con meno di 50 anni, e nel 2017 si colloca al quarto posto in Italia nella classifica dell’Agenzia per la Valutazione della Qualità della Ricerca. Orientata alla ricerca e all’innovazione, è anche inserita in reti rilevanti con le migliori università, centri di ricerca e aziende. In termini di progetti, UNIMIB partecipa attualmente a più di 100 progetti europei (all’interno del programma H2020, COST Actions, Justice, EIT-KIC Raw Materials ed altri); in 26 di questi ha anche un ruolo di coordinamento. Solo nel programma H2020-MSCA, l’UNIMIB coordina 7 MSCA-ITN, 2 MSCA-RISE, 2 MSCA-NIGHT, 5 MSCA-IF ed è beneficiaria di altri 9 MSCA-ITN e 2 MSCA-RISE. Inoltre, ospita 11 progetti CER: 4 sovvenzioni di avviamento, 5 sovvenzioni di consolidamento, 1 prova di concetto e 1 sovvenzione di sinergia.
Uno dei centri di ricerca affiliati all’Università degli Studi di Milano-Bicocca è il Centro di interuniversitario di “Healthcare Research & Pharmacoepidemiology” (Centro HRP) [http://www.chrp.it/] di recente costituzione, un consorzio di ventiquattro (24) università pubbliche italiane che operano in stretta collaborazione con istituzioni pubbliche (e.g., Ministero della Salute e Istituto Superiore di Sanità), Regioni, Istituti di cura e ricerca (IRCCS) e società scientifiche. I ricercatori dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca, affiliati al Centro HRP, hanno solide competenze in metodologie e studi epidemiologici, biostatistica e farmacoepidemiologia, con una documentata esperienza di analisi delle banche dati di HealthCare Utilization (i cosiddetti archivi sanitari amministrativi) nel campo delle malattie croniche (i.e., diabete, malattie cerebrovascolari, tumori, disturbi mentali gravi, etc.). Recentemente, il gruppo ha sviluppato un’importante esperienza in un progetto finanziato dal Ministero della Salute che mirava a valutare la qualità dei percorsi di cura dei pazienti affetti da disturbi mentali gravi (Progetto QUADIM, Qualità dei percorsi di cura nei pazienti con disturbi mentali gravi).